Della falsa umiltà...


L'arte del pavoneggiarsi  non sfila solo tra le mondanità, ma spesso fa capolino tra un atto e l'altro dell'azione liturgica, della preghiera, della pratica pastorale e catechetica, della stretta osservanza religiosa e della forma più alta del servire evangelicamente.
Se poi entriamo nel momento della meditazione e del raccoglimento, ci accorgiamo ben presto che ci assalgono, proprio nei momenti più sacri al Vangelo, le tentazioni di grandezza e di superiorità al Mistero stesso.
Il Vangelo sembra non ci basti per essere veramente noi stessi...e allora cominciamo a fare la "ruota" attorno a noi, facendo vedere di più di quello che siamo...ma sempre con la dovuta cautela, e avanzando passo passo, quasi su una passerella spirituale.
E così, parlando del Vangelo, sul Vangelo, per il Vangelo, a nome del Vangelo, con il Vangelo, al Vangelo, finiamo per mostrare soltanto noi stessi...
pavoneggiandoci, e sfuggendo sempre a chiunque non apprezza il nostro apparire.

Dentro ciascuno di noi giace l'identità nascosta del pavone,
pronto a mostrare il meglio di sè...
E appena appare un'occasione, ecco l'apparire di noi stessi...ma con discrezione, con l'umiltà: quella appunto "del" Vangelo, quella che ci garantisce che tutto di noi è sempre il meglio, il massimo, e l'ottimo.
"Pavoneggiarsi evangelicamente", ovvero: la falsa umiltà.