La Parola del Vangelo non resta chiusa in se stessa, nella fredda analisi della mente umana, ma apre la mente, il cuore e l'anima a chi la incontra, proprio come un amante che incontra la propria amata.
Non è possibile lasciare racchiusa la Parola del Vangelo in una pur attenta analisi della stessa, ma ogni esame e considerazione, se da un lato ci appaga, dall'altro ci sfugge e ci proietta, ora con la fantasia, ora con tutte le capacità umane, oltre la stessa Parola, verso il mondo del Mistero, bramato e amato nel momento della ricerca, della considerazione e dell'attenzione posta in quell'attimo.
La Parola del Vangelo rispecchia la logica dell' "attimo fuggente", di una sosta che poi ci proietta subito oltre i suoi stessi confini; la potenza del Vangelo ci appare proprio nella Parola che si svincola e ci sprigiona dalle limitate considerazioni, e ci avventura nell'infinito cosparso di intuizioni, di suggerimenti, di ispirazioni, che lo spunto della Parola stessa ci aveva fatto all'inizio intuire, come ad incamminarci con fiducia nella scoperta del Mistero.
Ogni Parola del Vangelo, da se stessa, apre un "eccetera" che va sempre e sempre più oltre le parole, i pensieri, le azioni umane, rivelando l'oceano dell'immensità del Regno, invitandoci a "varcare la soglia della speranza", ad essere noi stessi, come specchiandoci nella parola evangelica, "eccetera" vivente, additando oltre noi stessi il farsi di un Mistero nella nostra storia.
Desiderando così di essere sempre più amanti ardenti e gioiosi di questa umanità, nella quale, attraverso i nostri limiti, come in un'alba nuova, sorge ogni giorno il misterioso "eccetera" del Vangelo che si offre a noi.