Prezioso e molto gradito il dono che Fabio ci fa del ritratto dell'Addolorata,
poi abbracciata al suo Gesù sulla croce.
Un'opera di intenso colore e densità di strati che si accostano in quel movimento dell'atmofera esteriore attorno alla croce, quasi a contrastare il nero cupo dell'Amante piangente curvo sotto la tenebra, in basso; ma trasformantesi, poi, in una risalita amorosa, nell'innalzarsi verso quel cielo che riveste la Donna dipingendola del suo blu.
Quasi una metamorfosi dalla tenebra alla luce, dal basso all'alto,
dal distacco penoso all'abbraccio amoroso.
Il dramma emerge da quei densi colori che pare quasi che fremano, a contorno, in un cielo che partecipa allo stesso destino prima, e poi all'evento prodigioso.
La Madre sembra rianimare
col soffio del suo materno amore il Figlio,
quasi intermedia potenza e anticipo del suo Spirito di Resurrezione.
Un'opera che raccoglie il fatto e lo trasforma in miracolo colorito,
invitandoci a partecipare all'atto dell'amore Materno.